sabato 12 ottobre 2013

Dieci anni di viaggio: Grazie Jonathan!

Tutta la rotta
Sono passati ormai dieci interi anni da quando il Jonathan ha iniziato a portarci in giro per mari e oceani, e quasi non mi ero accorto che fosse passato così tanto tempo, dieci anni sono una data tonda tonda abbastanza importante e occorre evidenziarla e celebrarla in qualche modo.
Di sicuro quando ritorneremo a Cartagena de Indias, dove il Jonathan ci sta aspettando pazientemente, lo festeggeremo come si conviene, perché è una festa che non si può proprio fare senza uno dei principali protagonisti; è, infatti, solo grazie alle sue doti di marinità, alla sua robustezza, al calore e al confort che ha saputo offrirci nei momenti in cui ne avevamo più bisogno, e perché no alla sua indulgenza quando abbiamo commesso qualche errore, che abbiamo potuto girovagare sereni e incolumi per tutti questi anni! 


Ultima sosta Cartagena de Indias - Columbia 2013

Già avevo dedicato al nostro Jonathan "Il libro di un Blog" (ricordo che è disponibile gratuitamente in formato e book a questo indirizzo), però il blog ha avuto inizio solo nel 2008 a Buenos Aires, che rappresenta solo la metà del viaggio; ho ora provato a condensare in un video  di  venti minuti tutti i dieci anni di viaggio, insomma un video inversamente proporzionale alla durata del viaggio stesso:




Qualcuno potrebbe obiettare che in ben dieci anni abbiamo percorso poca strada, altri equipaggi nel medesimo lasso di tempo potrebbero aver fatto almeno cinque volte l’intero giro del globo terraqueo, noi e il Jonathan abbiamo, evidentemente, un altro passo, un passo da tartaruga!
Non amo in particolare modo le statistiche, ma in una valutazione di dieci anni di viaggio qualche dato deve pure essere messo!


Rio Grande do Sul - Brasile 2007

Non saprei dire con esattezza quante miglia sono state percorse (sui giornali di bordo le ho segnate progressivamente, ma tranne l’ultimo stanno tutti a bordo...) dovrebbero essere grosso modo una ventina di migliaia di miglia, meno di duemila miglia all’anno (siamo sempre rientrati in Italia per alcuni mesi, da un minimo di uno a un massimo di quattro), altro che tartaruga, una vera lumaca! E in ogni caso ancora di meno della circonferenza del globo all’altezza dell’equatore che è di 24000 miglia.
I limiti dei punti cardinali raggiunti con il Jonathan sono stati questi:
A Nord  39° 49’ Nord corrispondente a Port Mahon nelle Baleari.
A Sud 33° 10’, corrispondente a Buenos Aires in Argentina, naturalmente passando per l’equatore!
Il punto più orientale 22°20’ Est, l’isola di Kithyra in Grecia.
Il più occidentale 89° 12’ Ovest, il lago Izabaal in Guatemala
Ventidue diversi stati, non sono stato capace di contare le isole in cui siamo sbarcati e neppure i fiumi che abbiamo risalito.
Due anni il tempo più lungo trascorso in una medesima zona, ossia il Rio de La Plata, dividendoci tra Argentina e Uruguay e navigando di meno di quanto un normale diportista possa fare in un paio di mesi di uscite di fine settimana.
I dati sono sempre aridi e apparentemente vuoti, ma in un certo senso rispecchiano lo spirito in cui viaggiamo per il mondo con il Jonathan, ecco questa frase “giriamo per il mondo” direi che descrive bene il nostro modo di viaggiare; un viaggio senza una meta precisa prefissata che deve essere di certo raggiunta, come potrebbe essere la conclusione di un giro del mondo, che appunto scriverebbe la parola “fine” al viaggio; una rotta a Zig - Zag iniziata nel 2003 e non ancora conclusa nel 2013.


Ilha Grande - Brasile 2009

Poche miglia e un ritmo da tartaruga, non significa però navigazioni corte e lente, se mai il contrario; ci piace fare navigazioni lunghe, quelle in cui si entra bene nel ritmo veglia-sonno, ossia superiori ai tre giorni, perché a mio parere è da quel punto che s’iniziano veramente ad apprezzare i grandi spazi e i tempi senza tempo della navigazione d’altura.
Alle lunghe navigazioni corrispondono però periodi proporzionalmente ancora più lunghi di sosta a terra (in rada o in porto secondo il luogo e le circostanze); solo con lunghe soste si può entrare nello spirito dei posti, creare legami, capire qualche cosa del paese che si sta visitando.
Sempre nell’ambito delle statistiche ho provato a fare un conto approssimativo di quanto tempo abbiamo passato in viaggio, quanto in Italia e quanto navigando in questi ultimi dieci anni.
Non sono di certo dati che riservino particolari sorprese, anzi sottolineano ancora di più il nostro stile di viaggio, che poi non è differente a quello di molti altri, non siamo di certo gli unico Slow Sailors in giro per il mondo!
In dieci anni abbiamo passato poco più di sette anni e mezzo in barca e il resto del periodo in Italia; del tempo passato in barca quello in navigazione è una porzione esigua; considerando d’aver navigato sempre a una media di sei nodi è come se lo avessimo fatto per circa sei mesi!


Piriapolis - Uruguay 2008

Bisogna però considerare che nel conto totale delle miglia percorse sono state contate solo quelle riguardanti gli spostamenti significativi, i piccoli movimenti, le dieci, le venti-trenta  miglia fatte in piccolo cabotaggio in una zona in cui ci si è fermati a lungo per esplorarla, magari risalendo un fiume, non sono state conteggiate e il periodo passato navigando s’allunga, ma non sarei per nulla in grado di quantificarlo.
Non bisogna poi dimenticare il tempo dedicato al Jonathan con le annuali soste in cantiere, mai durate meno di un mese, e alcune volte molto di più, come il lungo cantiere a Trinidad dopo le quasi cinquemila miglia di risalita di tutta la costa del Sudamericana, alla fine risulta che abbiamo passato quasi un anno intero dedicandoci alle cure del Jonathan!


Cayo Largo - Cuba 2011

È proprio guardando questi dati che prende più corpo la mia frequente asserzione, come già l’ho fatto in un altro post di questo stesso blog, di non essere un navigatore, ma un viaggiatore che utilizza la barca come mezzo di trasporto per i grandi spostamenti e residenza nei periodi trascorsi fermi, in cui si fanno altri viaggi, ma via terra.
Un bilancio concreto del lungo periodo di viaggio è di certo rappresentato dai due libri scritti e pubblicati, dal terzo che sto finendo e anche dai post inseriti via via nel blog.
Senza un viaggio lento che mi ha permesso di fare incontri significativi e di decantare e filtrare le esperienze e le conoscenze acquisite sono certo che non ci sarei riuscito.

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